venerdì 25 dicembre 2015

Come utilizzare gli scarti della centrifuga

Ebbene si, è arrivata la centrifuga, magari come regalo di Natale. L'avete desiderata perchè i centrifugati permettono di assumere molte vitamine e sali minerali concentrati in un unico bicchiere, mentre se si dovesse mangiare lo stesso quantitativo di frutta e verdura che si usa per fare i centrifugati si rischierebbe di scoppiare. Infine, sono un ottimo modo per far assumere vitamine e sali minerali ai bambini, che non sempre amano mangiare la frutta e la verdura. Ora fate gran bicchieroni di vitamine e sali minerali, ma... non sapete che farne degli scarti vero?

 Vediamo allora alcune idee !

Scarti di verdure

 Un'ottima idea è quella di aggiungere la polpa di verdure (ad esempio di carote, spinaci ecc.) al ripieno delle torte salate o di pasta fatta in casa come tortelli e ravioli. Se amate le frittate, le potete arricchire con la polpa di finocchio, sedano, magari con una spruzzata di curry per rendere il tutto più saporito. D'inverno le zuppe e le creme di verdure faranno da padrone nelle vostre tavole, quindi perché non colorarle un po’ con l’aggiunta di qualche polpa di verdure? Si possono anche preparare delle polpette vegetariane di miglio o cous cous condite con la polpa di scarto delle centrifughe. 

Scarti di frutta 

Gli scarti di frutta possono essere aggiunti allo yogurt, oppure si possono fare dei ghiaccioli con l’aggiunta di acqua. Un’altra idea è quella di preparare dei muffin gustosi con la polpa delle mele e un aggiunta di cannella. Come vedete le possibilità sono svariate e se in alcuni giorni siete proprio pigri potete semplicemente usare lo scarto delle centrifughe come compost per le vostre piante, se invece avete le galline sappiate che lo apprezzeranno molto come pranzetto delizioso. 
E' importante separare le polpe di frutta e verdura, quelle più dolci da quelle meno dolci. Io inserisco un sacchetto del congelatore nel recipiente di scarto del centrifugatore, inserisco prima la frutta, cambio il sacchetto e poi centrifugo la verdura. E’ più semplice e veloce di quanto possiate immaginare.

 Quindi non sentitevi in colpa per gli scarti ma utilizzateli e bevete tante centrifughe!


giovedì 3 dicembre 2015

Salute e benessere generale

Cuscini con noccioli di ciliegia o con semi di lino
Dopo aver mangiato le ciliege i noccioli mica li buttiamo! Li laviamo, li mettiamo a seccare al sole e li teniamo. Quando ne abbiamo un po’, ci facciamo un cuscinetto, anche piccolo, con un pezzo di cotone 100% morbidissimo

Ma di cosa si tratta? A cosa servono ’sti cuscinetti?
A tantissime cose.I noccioli di ciliegio sono utilissimi nel trattamento di dolori articolari, torcicolli, cervicali, coliche addominali, geloni e ogni qualvolta si abbia bisogno di una fonte di calore a scopo terapeutico.
Il calore sprigionato dai noccioli è un calore secco, quindi diverso per esempio dal calore che si ottiene con una borsa d'acqua calda. Tra le note positive segnaliamo il fatto di non produrre scottature o bruciature, come avviene con l'uso di acqua calda e simile. Il calore dei noccioli è perfettamente dosato e innocuo. E' una bella idea avvicinarsi un cuscino nei mesi invernali per ricevere calore e dormire meglio.
Sono molto adatti anche per i neonati e per i bambini.
Il calore continuo sprigionato può durare sino a 40/50 minuti e può essere prolungato riscaldando nuovamente i noccioli.
I noccioli di ciliegio oltre a trattenere calore allo stesso tempo trattengono il freddo. Se messi in freezer si raffreddano e mantengono per lungo tempo la freschezza. Possono quindi essere usati nei massaggi gambe, per alleviare contusioni, dolori muscolari e pruriti, distorsioni e insolazioni. Utile alleato per combattere l'afa in estate.
Istruzioni per l’uso:

A caldo Il cuscino può essere riscaldato nel forno a microonde alla temperatura di 600W per 2-3 minuti, o in forno normale a 100 gradi per pochi minuti. Controllare sempre la temperatura prima di utilizzare e agire con cautela.
Altri esempi di utilizzo: riscaldare la culla prima di mettere il bambino, impacchi caldi per migliorare l’ingorgo del seno durante l’allattamento, impacchi caldi per tutti i disturbi che possono ottenere un beneficio dall’utilizzo di calore a scopo terapeutico: dolori articolari, torcicollo, cervicale, coliche addominali, geloni.

 A freddo Il cuscino può essere raffreddato inserendolo nel congelatore per un paio d’ore (proteggerlo con un sacchetto di plastica). Una volta raffreddato può essere usato come una borsa del ghiaccio senza avere il contatto diretto con il freddo. Esempi di utilizzo: rinfrescare il capo del bimbo con la febbre alta, massaggi alle gambe, per alleviare contusioni, dolori muscolari, pruriti, punture d’insetti, distorsioni e insolazioni.

AromaterapiaLe qualità dei noccioli di ciliegia caldi si associano stupendamente alle virtù dell’aromaterapia.Porre l’olio essenziale scelto sul cuscino riscaldato.
I noccioli di ciliegia si possono comprare anche in internet, ma in grossi sacchi in quantità industriale.
Qui si trovano in vendita dei cuscinetti  di noccioli già pronti in  varie forme per tutti, e cuscini per neonati, o per i bambini in simpatici peluche.
E' un'ottima idea regalo!

Conservazione e lavaggio dei cuscini:
I cuscini ai noccioli di ciliegia sono prodotti puramente naturali. Conservateli perciò in luogo fresco e asciutto. Pulite i cuscini di tanto in tanto riscaldandoli per tre minuti nel forno a microonde oppure per 15 minuti nel forno preriscaldato a 100° C. Possono essere lavati anche immergendo il cuscino per un’ora in acqua fredda, quindi procedendo col lavaggio a mano o in lavatrice a 40° con sapone neutro. Bisogna che poi siano asciugati molto bene.
Il consiglio in più: una volta l’anno (meglio a fine inverno) immergi il cuscino in una bacinella di acqua fredda senza aggiungere detersivo; lascialo immerso mezza giornata e poi stendilo fino a che non si sarà perfettamente asciugato; i Noccioli di Ciliegio saranno perfettamente reidratati e il cuscino sarà come nuovo.

by: www.vetrinasolidale.com

Il caffè aiuta la salute

Studi e ricerche sul caffè si sono susseguiti sempre con maggiore frequenza, fino a raggiungere risultati atti a dimostrare le multiple reazioni che il caffè provoca sull'organismo umano.
Nell'ottobre 1970, a Venezia, si è tenuto il Primo Simposio Biofarmacologico sul caffè. L'anno dopo, nell'ottobre 1971 a Firenze, si è ripetuto il Secondo Convegno, e nel 1972 a Vietri sul mare un terzo convegno ha integrato e completato l'esposizione delle proprietà delle sostanze attive contenute nel caffè, sancendo chiaramente gli effetti positivi e sfatando i pregiudizi negativi diffusi in passato.
Durante questi convegni, esperti nel campo della Dietologia, della Nutrizione, della Fisiologia Umana hanno precisato l'attività terapeutica del caffè, bevanda che in una società come la nostra aiuta a sconfiggere lo stress fisico e mentale, caratteristico della nostra epoca.

Dal punto di vista nutritivo il caffè non è un alimento indispensabile per il nostro organismo. Tuttavia, alcune sostanze in esso contenute provocano effetti benefici negli organi. Naturalmente, come per ogni alimento, è necessario non farne abuso e non consumarne una quantità smoderata se non si vogliono ottenere inconvenienti dovuti all'abuso.
L'abitudine a consumarlo quotidianamente non comporta assuefazione anche dopo lunghi periodi. Qui di seguito elenchiamo alcuni degli effetti più frequenti da esso prodotti sul nostro organismo. Il caffè infatti, è una sostanza cosiddetta "nervina", che agisce, in generale, sui centri nervosi, provocando un senso di benessere generale, spronando ad essere maggiormente vigili ed attivi sul lavoro non solo fisico, ma anche e soprattutto in quello che richiede maggiore prontezza di riflessi.
Una tazzina di caffè contiene circa 5 cg. di caffeina e la sua azione eccitante, che si protrae da una a due ore dopo averla bevuta, agendo sul sistema nervoso cerebro-spinale, provoca un risveglio delle facoltà mentali, allontana la sonnolenza, la noia, la stanchezza, anche quella psichica, gli stati depressivi, potenzia le capacità della memoria, dell'apprendimento, dell'intuizione e della concentrazione, facilita la percezione degli stimoli sensoriali, attenua le cefalee e le emicranie in genere.
Gli effetti positivi della caffeina sull'attività dei centri nervosi superiori e' stata sperimentata con la tecnica dei riflessi condizionati: somministrata in dosi terapeutiche si e' osservato che aumenta la rapidità dei riflessi condizionati, mentre si riduce il loro periodo di latenza.
La sua azione benefica arriva anche al cuore, perciò nella farmacoterapia essa e' stata come cardiotonico. Inoltre, la caffeina potenzia il tono arterioso, senza alterare la pressione, migliorando anche la circolazione delle coronarie. Va tenuto presente che le azioni sul cuore sono del tutto secondarie, e non sono rilevabili nelle dosi usuali di 2-3 tazzine. Ciò vale soprattutto per quelle che possono essere considerate le azioni negative, cioè la tachicardia.
Anche i polmoni beneficiano dell'azione stimolante della tazzina di caffè. In essi si determina un potenziamento della dilatazione dei bronchi, della ventilazione polmonare, che facilitano una migliore respirazione.
A livello della muscolatura dello scheletro il caffè potenzia la capacità di contrazione muscolare, riduce la stanchezza, migliora il coordinamento dei movimenti e il rendimento sportivo. Per questa sua azione tonica sulla muscolatura il caffè è indicato per gli sportivi, perché allevia la stanchezza, specialmente negli sport di lunga durata, quando maggiormente la fatica si impadronisce del fisico ed i movimenti tendono a farsi pesanti.
Sul gran simpatico stimola i nervi vasomotori e dunque facilita la digestione. Ecco perché il caffè oltre che bevanda energetica nel risveglio mattutino, e' utile al pranzo ed alla cena, in quanto agisce sulle pareti dello stomaco, favorendo la secrezione dei succhi gastrici, avviando e migliorando il processo digestivo.
Nel fegato attiva la produzione della bile e la contrazione della cistifellea. Negli intestini coadiuva i movimenti, migliorandone le funzioni. Altri effetti positivi della buona tazza di caffè si riflettono sulle reni, dove si ottiene la dilatazione delle arterie renali ed il conseguente potenziamento della diuresi.
Sulle ghiandole endocrine stimola la secrezione delle surrenali (corteccia/cortisone, ecc.; midollare/adrenalina), ed infine stimola la funzione tiroidea ed il metabolismo.
Non e' da sottovalutare lo scarso valore calorico del caffè che, quindi, può essere liberamente consumato senza nuocere nelle diete ipocaloriche.
(Fonte: da sport e salute)


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